L’Italia sdrammatizza i discorsi sull’uscita anticipata del capo della banca centrale

Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia, parla durante un evento per lanciare l’agenda di finanziamento speciale per la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2020 (COP26) a Guildhall a Londra, Gran Bretagna, il 27 febbraio 2020. Tolga Akmen / Pool via REUTERS

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  • Il quotidiano ha detto che il capo della Banca d’Italia potrebbe partire presto
  • Tornare indietro gli permetterà di prendere il comando prima delle elezioni
  • Il premier Draghi dice di non essere a conoscenza del rapporto

ROMA (Reuters) – Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dichiarato martedì di non essere a conoscenza di una notizia di stampa secondo cui il governatore della Banca d’Italia potrebbe lasciare l’incarico prima del previsto per ottobre.

Naturalmente, il mandato di Ignazio Visco, che ha 72 anni e guida la Banca d’Italia dal 2011, scadrà nell’ottobre 2023. Un portavoce di Banca d’Italia ha detto in precedenza che le dimissioni di Visco non erano sul tavolo.

Il quotidiano Il Foglio ha affermato che Visco potrebbe dimettersi un anno fa e consentire all’attuale governo, guidato dall’ex governatore della BCE Draghi, di nominare un dirigente di alto rango, come il membro del Consiglio direttivo della BCE Fabio Panetta, nella posizione.

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“Non so assolutamente nulla di questo, spetta al governatore decidere quando lo vuole”, ha detto Draghi in una conferenza stampa al termine di un incontro del G7 nel sud della Germania quando gli è stato chiesto del rapporto.

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L’Italia dovrebbe tenere le elezioni generali nella prima metà del prossimo anno.

Secondo Il Foglio, il cambio della banca centrale farà parte del più ampio piano di Draghi di “inserire quante più viti utili possibili nei meccanismi statali” per compensare l’impatto di eventuali movimenti populisti dopo il voto.

Il piano prevede anche la nomina dei vertici dell’Agenzia delle Entrate e delle società a controllo statale come il gruppo petrolifero e del gas Eni (ENI.MI), la società di difesa Leonardo (LDOF.MI) e il gruppo energetico Enel (ENEI.MI), diceva il rapporto.

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Reporting di Stefano Bernabei e Giselda Fagnoni a Roma e Angelo Amanti allo Schloss Elmau Scrittura di Julia Segretti e Keith Weir Montaggio di Raisa Kasulowski

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