Rinnovato il progetto record del Ponte di Messina per collegare l’Italia alla Sicilia

Il governo italiano recentemente eletto ha rinnovato i piani ambiziosi per collegare la Sicilia continentale con un ponte.

Le proposte per il Ponte di Messina (dal nome della città siciliana e dello Stretto di Messina, che separa la terraferma dall’isola) sono state dibattute in Italia fin dall’epoca romana.

Questa fusione è stata implementata in diverse occasioni negli ultimi 25 anni. Il governo italiano ha approvato per la prima volta i piani per l’attraversamento “in linea di principio” nel 1998.

Il governo italiano ha successivamente assegnato il contratto da 3,9 miliardi di euro (3,3 miliardi di sterline) a un consorzio internazionale nel 2006, ma in seguito ha annullato l’accordo quando l’Italia è caduta in recessione. Il consorzio era guidato dalla società di infrastrutture italiana Impregilo (ora WeBuild).

Nel 2009, I funzionari italiani hanno detto che i lavori sarebbero iniziati entro la fine dell’annoTuttavia, le preoccupazioni finanziarie hanno nuovamente fatto fallire i piani e nel 2013 l’ex primo ministro Mario Monti ha chiuso la società veicolo creata per sovrintendere alla sua costruzione.

Il ponte sospeso proposto è lungo 5 km e comprende una campata centrale da record di 3,3 km, significativamente più lunga della Turchia. Ponte Kanakkale Ha una campata centrale di 2,02 km.

Il primo ministro Georgia Meloni ha riattivato l’agenzia che sovrintende alla costruzione del ponte e ora fa appello all’Unione europea per finanziare il progetto.

Ci sono vari cambiamenti nel design del ponte.

I progetti precedenti per il ponte del pioniere dei ponti a lunga campata nel Regno Unito William Brown includevano cavi di backspan ancorati a 960 m sul lato siciliano e 810 m sulla terraferma italiana.

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Secondo la proposta di Brown, le torri sarebbero alte 370 m. Due impalcati da 13,2 m trasporteranno tre corsie di traffico, con un impalcato centrale largo 9,4 m che supporta due binari.

Gli impalcati devono essere supportati su travi a intervalli di 30 m e separati da ampi spazi aperti di 8 m – per ridurre il rischio di oscillazione e rotazione indotte dal vento dell’impalcato del ponte, che potrebbe portare alla sua autodistruzione.

Le successive proposte elaborate da Cowie e dagli architetti danesi Dissing+Weitling nei primi anni 2000 includevano quattro corsie di transito motorizzate, due linee ferroviarie e due corsie pedonali. L’altezza delle due torri dovrebbe essere di 382,6 m per fornire una distanza verticale minima di 65 m per la navigazione. Sarebbe stato più alto del viadotto di Millau in Francia.

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