L’Italia implementa la commissione antimafia per frenare le infiltrazioni cinesi

Il governo italiano ha attivato la Commissione italiana antimafia per affrontare l’infiltrazione comunista cinese nella società italiana e le attività illegali rivelate da gangster cinesi in collusione con autorità e gangster, ha riferito Inside Over.

La commissione sta anche indagando sulle stazioni di polizia offshore della Cina, sui casi di autotrasporti cinesi e sulle banche sotterranee. Un tribunale di Firenze ha arrestato due uomini cinesi coinvolti in rimesse illegali, ha riferito Inside Over il 16 marzo, citando un servizio della rivista italiana Le Formiche. Inoltre, 13 persone sono state elencate come sospette. Il caso riguardava il trasferimento di miliardi di euro in Cina da parte di una banca segreta cinese con filiali a Roma, Firenze, Prado e altre regioni. Gli investigatori italiani hanno definito la banca una “banca sotterranea cinese”, ha detto Inside Over.

Secondo la notizia, la “banca” offre un servizio di rimessa nascosto e addebita una commissione del 2,5% dell’importo del trasferimento. Esistono principalmente due modi per trasferire denaro, che prevedono piccoli trasferimenti da una o più carte di credito a un conto tramite app come WeChat o Alipay.

Secondo notizie di cronaca, ingenti somme vengono anticipate ad una “banca sotterranea” designata dal cliente attraverso un conto e una carta bancaria aperti in Cina. Il denaro viene poi prelevato presso le filiali della banca clandestina di Firenze e Prato, e poi trasferito ad altri cinesi per essere inviato in Cina con altri mezzi.

La polizia italiana ha scoperto che Prato è diventata un “bastione per l’infiltrazione illegale della malavita cinese”. Entro settembre 2021, la Cina avrà costruito 54 stazioni di polizia in tutto il mondo e aggiunto 48 “polizie d’oltremare e stazioni di servizio cinesi all’estero”, ha riferito Inside Over, citando un sondaggio del dicembre 2022 pubblicato dal gruppo spagnolo per i diritti umani Safeguard Defenders.

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Di nome, questi sono istituiti per assistere i cinesi d’oltremare in questioni amministrative. La Cina utilizza un accordo di sicurezza bilaterale firmato con il paese ospitante per creare una “stazione di polizia” per monitorare i cinesi all’estero e attendere opportunità per deportare i dissidenti.

Giuseppe Morabito, direttore della NATO Defense Academy Foundation (NDCF), ha riferito a Inside Over, citando L’Espresso, che l’Italia ha il maggior numero di basi di polizia straniere create dal PCC. Attualmente, Roma, Milano, Venezia, Firenze, Sicilia e Prato sono chiamate “stazioni di servizio” dalla polizia estera del PCC.

Citando un rapporto di RFI del 2022, la notizia afferma che il ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi ha affermato che non si possono escludere sanzioni economiche contro le attività illegali del PCC in Italia.

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