Governo italiano e Unione Europea delusi dalla nazionalizzazione da parte della Russia della controllata Ariston Euractiv

La recente mossa del governo russo di nazionalizzare temporaneamente Ariston Thermo Rus, una società che vende caldaie, scaldabagni e pompe di calore sotto l'egida del gruppo Ariston di proprietà italiana, ha attirato critiche da parte del governo italiano e dell'Unione Europea.

Con una mossa inaspettata, il 25 aprile il Cremlino ha deciso di consentire la nazionalizzazione temporanea di un'azienda che possiede uno stabilimento in Russia da oltre 20 anni. L'ordine, firmato dal presidente Vladimir Putin, coinvolge non solo il gruppo Ariston ma anche BSH Home Appliances, di proprietà della tedesca BSH Hausgerate GmbH.

L'Unione Europea ha fortemente criticato la decisione di Mosca Un comunicato stampa diffuso dal Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), Putin ha sottolineato che il provvedimento firmato costituisce un'ulteriore prova del disprezzo della Russia per il diritto internazionale.

L'Italia ha risposto alla mossa di Mosca convocando lunedì a Roma l'ambasciatore russo Alexei Paramono, dove il segretario generale della Farnesina, l'ambasciatore Riccardo Quariglia, ha parlato con il diplomatico russo.

“L'Ambasciatore Quariglia ha espresso il profondo disappunto del Governo italiano per questa mossa inaspettata e ha chiesto spiegazioni all'Ambasciatore Alexi Paramono sulle sue intenzioni, che non hanno alcun fondamento giuridico. Ciò non ha nulla a che fare con l’attuale situazione di crisi internazionale”, ha affermato il Ministero degli Esteri in un comunicato stampa.

Secondo la Farnesina, l'Italia spera che la Russia riconsideri l'azione intrapresa, qualificata da parte russa come temporanea.

La Russia difende la sua decisione

In una dichiarazione Diffusa sui social La Russia ha confermato la ragione politica della decisione dopo la convocazione di Paramono, ambasciatore russo in Italia.

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“L'ambasciatore russo ha ricordato agli interlocutori che Mosca ha sempre attribuito particolare importanza alle relazioni commerciali ed economiche reciprocamente vantaggiose con l'Italia”, si legge nella nota.

“Tutta la responsabilità per le conseguenze negative della loro distruzione ricade esclusivamente sulle autorità italiane, che hanno sacrificato i reali interessi nazionali per partecipare a disperate e pericolose avventure geopolitiche anti-russe”, si legge in una nota che circola sui social media.

Secondo l’ambasciata russa, “il tono sempre più aggressivo e irresponsabile dei leader occidentali e delle loro associazioni non può essere ignorato (e) non può essere interpretato altrimenti come l’intenzione di creare ulteriori minacce alla sicurezza nazionale, economica, energetica e altro. Federazione Russa.”

Una mossa inaspettata

Questa decisione della Russia è stata presa senza alcun preavviso.

In un comunicato diffuso il 27 aprile, il gruppo Ariston ha ammesso di non aver ricevuto alcun avvertimento sulle intenzioni di Mosca.

“Siamo molto sorpresi”, ha affermato la società in un comunicato. “Analizziamo le potenziali conseguenze per la governance e la gestione.”

Commentando il quotidiano italiano Il Corriere della SeraIl presidente del gruppo Ariston, Paolo Merloni, ha affermato che la società sta lavorando con consulenti legali e autorità per capire come affrontare la situazione.

Sul caso indaga anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Lunedì il ministro ha tenuto una teleconferenza con il primo ministro italiano Giorgia Meloni; l'amministratore delegato Maurizio Brusadelli; e Francesco Acquaroli, presidente delle Marche, area che fa capo al gruppo Ariston, si legge in un comunicato diffuso dalla segreteria del ministro.

A partire dall'aprile 2022, il Gruppo aveva deciso di congelare gli investimenti, ad eccezione di quelli legati alla sicurezza industriale, vista la grande incertezza prevalente in Russia.

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Dopo l’invasione dell’Ucraina, molte grandi aziende italiane come Autogrill, Enel, Eni, Iveco e Generali hanno lasciato la Russia.

Secondo uno studio dell'Università di YaleAggiornato ogni mese, almeno 25 aziende italiane operano in Russia, anche se in fase di ridimensionamento.

(Simone Cantarini | Euractiv.it)

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